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giovedì 16 agosto 2012

NATO E LE SUE CONTRADDIZIONI


Il 20 e 21 maggio scorsi si è tenuto a Chicago il vertice della NATO. Erano presenti tutti i rappresentanti dei Paesi alleati, alcuni associati tradizionali (Corea del Sud, Giappone, Australia e Nuova Zelanda) e alcuni associati recenti (Georgia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Macedonia). A tal proposito Hilary Clinton si è detta desiderosa del fatto che questo possa essere ricordato come l’ultimo vertice dell’Alleanza Atlantica privo di nuovi ingressi tra i Paesi che dispongono dello status dipartner(1). Mentre l’Unione Europea soffre una crisi economica molto forte e difficilmente rimediabile, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Italia, Portogallo, Grecia, Spagna e i tanti altri membri storici dell’Alleanza, vengono così messi di fronte al nuovo coniglio estratto dal cappello magico del Pentagono. La Smart Defense, difatti, costituisce in tal senso l’ultimo ritrovato geostrategico per cercare di giustificare le prossime spese militari attraverso l’ufficializzazione di un piano di razionalizzazione e armonizzazione, in base al motto “fare di più con meno soldi”(2). Questo,

HILLARY CLINTON: UNA PSICOPATICA


In un articolo del 28 novembre 2007, scritto dagli esponenti di Peacelink Alessandro Marescotti e Carlo Gubitosa, si affermava testualmente:
"La più grande base Nato del Mediterraneo è ora senza alcuna opposizione. Tutti sono concentrati su rigassificatore, emergenza Ilva e morti per cancro. I poteri forti del mondo militare ringrazieranno Vendola per questo capolavoro (... ) il movimento pacifista a Taranto è stato azzerato e "riconvertito". Marcia non più verso la base navale ma verso la zona industriale. Quella zona di veleni e di morte doveva essere presidiata, analizzata e controllata fin nei dettagli da una Regione efficiente e attenta (...) Il movimento per la pace a Taranto ha quindi cessato di esistere per queste scelte della Regione: è un dato di fatto. Non c'è nulla da inventarsi, basta l'evidenza. La lotta contro la violenza degli eserciti ha ceduto il passo alla lotta contro la violenza sull'ambiente e contro le quotidiane violenze del potere che fa riunioni a porte chiuse con l'Ilva e lascia fuori dalla porta (come è accaduto recentemente alla Prefettura di Taranto) non solo i cittadini organizzati per il bene comune ma anche i giornalisti. Che vergogna. La Nato e i poteri forti del mondo militare ringrazieranno Nichi Vendola e i suoi brillanti assessori per questo capolavoro." 

Il governo e le grandi banche si stanno preparando in silenzio ad un imminente collasso finanziario?



Sembra che stia accadendo qualcosa di veramente strano. In tutto il mondo, i governi e le grandi banche si comportano come se prevedessero un imminente collasso finanziario. Purtroppo, non siamo al corrente delle conversazioni riservate che si svolgono nei consigli di amministrazione aziendali e nelle stanze del potere in luoghi come Washington DC e Londra, quindi tutto quello che possiamo fare è cercare di dare un senso a tutti gli indizi che sono intorno a noi.

IRAN DA CONQUISTARE,TESTIMONIANZE DEL GENNAIO 2012


NEW YORK - Stati Uniti - Con una notevole ammissione l'ex Segretario di Stato dell'era Nixon, Henry Kissinger, rivela ciò che sta accadendo in questo momento nel mondo e in particolare in Medio Oriente.
Parlando dal suo lussuoso appartamento di Manhattan, l'anziano statista, che compirà 89 anni a maggio, con la sua analisi della situazione attuale, è molto più avanti del forum mondiale di geo-politica ed economia.

LA BCE DIFENDE L’EURO, LE BANCHE, MA NON GLI EUROPEI


Paradossalmente, l’agonia dell’Euro, del debito pubblico, dello spread, con tutti i sacrifici, la recessione e le tasse che ad essa conseguono, èvoluta e mantenuta dai poteri europei: infatti dipende dalla scelta di proibire alla BCE di comperare le emissioni di debito pubblico sul mercato primario, alle aste, cioè da fare da vera banca centrale di emissione, così da impedire alla radice la speculazione. I Brics, gli USA, il Giappone,  hanno banche centrali che fanno le banche centrali; perciò, sebbene gravati da debiti pubblici anche molto più alti dell’Italia, non hanno problemi con la speculazione, perché le loro banche

BERLUSCONI:Dicono di lui......

Silvio Berlusconi nel 1977. Immagini dell Archivio Roveri in esclusiva per L Espresso
Silvio Berlusconi nel 1977.
Immagini dell'Archivio Roveri in esclusiva per L'Espresso
di P. Biondani, A. Sceresini e M.E. Scandaliato

L'origine dei capitali che hanno permesso a Berlusconi di costruire Milano 2 è poco chiara. Ma un baule di documenti consegnato alla procura di Firenze da un ex Dc, già consulente di Dell'Utri, potrebbe fare nuova luce. 'Ha ottenuto i soldi grazie alla P2 e ad Andreotti. Ed erano maleodoranti' 

Un baule di documenti ingialliti dal tempo, conservati da un'eminenza grigia della Dc milanese, Ezio Cartotto. Atti che potrebbero fare luce sui misteriosi canali che permisero a Silvio Berlusconi di finanziare la costruzione di Milano 2 e cominciare la sua scalata al potere. E che ora sono stati consegnati ai magistrati di Firenze. 

DESTABILIZZARE LA SIRIA PER ATTACCARE L'IRAN


a cura di Stefano Fait per IxR

Un ex direttore del Mossad contrario all’attacco preventivo di Israele all’Iran avverte gli Iraniani: devono temere un attacco entro le prossime 12 settimane (ossia prima delle elezioni presidenziali negli Usa). Tutto questo mentre Panetta cerca di convincere Netanyahu dell’efficacia delle sanzioni. Bibi il Mitomane insiste: se gli Stati Uniti non intervengono Israele agirà comunque da solo. Romney promette di appoggiare Israele se dovesse vincere le elezioni (FORSE PER PRENDERE SOLDI DALLA LOBBY EBRAICA?)

COSA SONO I DERIVATI?



Per introdurne la trattazione, dobbiamo forzatamente accennare al concetto di “rischio di tasso di interesse”. Esso può essere definito come la possibilità che variazioni dei tassi di mercato (o tramite una “traslazione” della curva dei tassi d’interesse ovvero tramite una variazione del suo “grado di inclinazione”) producano variazioni impreviste ed indesiderate sul costo della struttura del passivo o della remunerazione della parte dell’attivo di un’impresa.