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lunedì 13 agosto 2012

L’ERF(European Redemption Fund), è quasi-Realtà


E’ incredibile che non se ne parli MAI su nessun media sussidiato, forse non sapete che il famoso Redemption Fund a Settembre con tutta probabilità sarà approvato definitivamente dalla UE e sarà pronto per la ratifica nei singoli paesi. Ok ricominciamo da capo, cosa è esattamente il Redemption Fund? da un post di Gerardo Gaita: European redemption fund ……. tale teorizzazione è stata sostenuta in primis lo scorso novembre dai cosiddetti Cinque Saggi del Consiglio Economico (massimo organo tedesco di consulenza macroeconomica e fiscale che gode, fra l’altro, anche della piena considerazione del Cancelliere

ERF vogliono la nostra riserva aurea

"l'Italia, nonostante le sue immense riserve auree, (o forse per preservare la riserva aurea) diventerà certamente l'obbiettivo di un "attacco" della Troika. Questo se non succederà "molto presto", succederà "abbastanza presto".[fonte] Ma le prime "avvisaglie" circa il fatto che gli eurocrati vogliono mettere le mani sulla nostra riserva aurea le avevamo avute addirittura a Gennaio 2012, quando in Germania iniziarono a parlare insistentemente del NOSTRO oro persino in televisione. Ora gli eurocrati stanno passando all'azione: si chiama ERF la nuova trappola che probabilmente consentirà agli eurocrati di raggiungere il loro scopo.

Modifica all’art. 81 della Costituzione


Hanno cambiato la costituzione. In aprile. Tu lo sapevi, vero? Hai seguito il dibattito? Sai quale modifica è stata inserita nella carta? Immagino di no, perché non c’è stato alcun dibattito, perché la cosa è stata portata avanti in fretta, nel silenzio dei media allineati e sotto la copertura di notizie “civetta” il cui scopo era distrarre l’attenzione della gente dai fatti importanti. Cambiare la costituzione è un evento molto importante, perché significa cambiare le regole del gioco, o meglio cambiare le regole della nostra vita civile. Non è la

Monti affida l'Italia a Goldman Sachs

La vicenda di Golman Sachs che, selezionata dal Tesoro per la valutazione delle partecipazioni statali in Fintecna, Sace e Simest in vista della cessione alla Cdpha ridotto del 92% i bond italiani che aveva in portafoglio, portandoli a quota 191 milioni di dollari (155,2 milioni di euro) dai precedenti 2,51 miliardi di dollari (2,04 miliardi di euro) di fine marzo, lascia davvero di stucco soprattutto perché è capitata al governo Monti, un esecutivo che di mercati, di finanza e dei suoi meccanismi dovrebbe saperne ben più del precedente: trovare una boutique finanziaria internazionale che poteva fare un lavoro di advisory senza essere in un conflitto di interessi perché esposta sul nostro mercato obbligazionario, non

PD non si smentisce



Crisi del debito. La Norvegia abbandona l’Europa


Il colossale fondo sovrano norvegese, il più importante al mondo, diminuisce le sue posizioni finanziarie in Europa. Deciso a preservare la sua fortuna da 600 milliardi di dollari, guarda soprattutto verso nuove economie.

La Norvegia è un paese molto ricco, seduta su un fondo sovrano di 600 miliardi di dollari, provenienti soprattutto dalla rendita del petrolio.
La Norvegia amministra i suoi soldi giudiziosamente e dunque di questi tempi li piazza sempre meno in

Trattativa Stato-mafia, ecco tutte le firme di chi sta con la procura di Palermo


Comunque la pensiate, politicamente parlando, l’attacco frontale e compatto portato avanti dalla politica (Tutta, partendo dal capo dello Stato fino al CSM) e da buona parte della stampa nei confronti della procura di Palermo è evidente, innegabile. Da quando sono state riavviate le indagine sullatrattativa Stato-Mafia i magistrati (Anche quelli della procura di Caltanissetta) impegnati in questa attività sono stati e sono insultati, attaccati, esposti al pubblico ludibrio. Il Fatto Quotidiano ha dunque deciso di avviare una raccolta firme in favore dei Giudici di Palermo e Caltanissetta, tra i quali cito in particolare Antonio Ingroia, Nino di Matteo e Roberto Scarpinato. Vi invito a fare come me (Vedi foto in basso) e partecipare a questa raccolta di firme (Cliccando QUI), 25.000 già pervenute in poche ore, per difendere il lavoro di questi magistrati. Ecco il punto di vista di Antonio Padellaro, direttore del Fatto Quotidiano: