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martedì 21 agosto 2012

IN BREVE : IL DEBITO PUBBLICO SE USATO CON BUON SENSO

Il debito pubblico non è il problema, ma la soluzione. E’ inutile girarci intorno, quando gli investimenti privati per diversi motivi tardano ad arrivare, l’unico fattore esterno che può rimettere in moto un’economia depressa è una spinta più decisa sulla leva del debito pubblico. Le operazioni di spesa a deficit o deficit spending se utilizzate con criterio e giudizio ( in definitiva no come in Italia) non solo non creano danni ma possono porre le premesse per un aumento della domanda interna, maggiori consumi sia per spese governative che private, un miglioramento dell’occupazione, maggiori entrate fiscali e un progressivo abbattimento dello stesso debito pubblico, dato che in certe condizioni di ripresa

DEDICATO A CHI CREDE NELL’EUROPA E A MONTI


Da dove arriva la fiducia nei mercati?. Credere che gli investitori internazionali si lascino convincere a finanziare sia il settore pubblico e privato di un certo paese, perché il governo sta procedendo sulla strada del risanamento dei conti pubblici è una sciocchezza che non ha

DEBITO PUBBLICO MEGLIO NON SI PUO’ SPEGHIARE!!


Debito pubblico o debito privato?. Se in Europa il problema solo convenzionale e linguistico del debito pubblico è stato DESCRITTO come nemico pubblico numero uno, poco o niente si dice invece sul problema dell’aumento incontrollabile del debito privato che viene trainato principalmente dalle banche e ha un andamento profondamente cicliche, dato che amplifica gli effetti dei vari cicli economici in corso: nei periodi di espansione, l’attività creditizia delle banche si espande favorendo spesso la formazione di bolle speculative su alcuni titoli, settori produttivi o interi paesi, mentre in periodo di recessione, le banche riducono drasticamente i prestiti e richiedono il rapido rientro dai debiti precedenti accelerando i la recessione, i fallimenti, il calo produttivo, i licenziamenti. E’ evidente a chiunque che senza un fattore esterno che riequilibri in senso espansivo la carenza di supporto del settore bancario all’economia, non è possibile prevedere un nuovo rilancio economico e quella famigerata crescita da molti invocata come soluzione a tutti i mali del mondo sarà solo una parola vuota senza senso, buona soltanto per convincere gli ultimi idioti. Fra l’altro, per come è stato costruito l’attuale sistema finanziario, quando in un ipotetico futuro in cui ritorna la fiducia nei mercati le banche riprenderanno a macinare a pieno regime il credito alla cosiddetta economia reale è matematico che prima o dopo, da qualche parte del mondo o in uno specifico settore industriale, si creeranno le premesse di una nuova bolla speculativa, un accumulo di debito inesigibile e bisognerà fronteggiare una nuova crisi. Per questo motivo il ricercato fattore esterno che stabilizza i mercati non potrà mai essere l’attività creditizia delle banche o delle società di investimento finanziario, né tantomeno l’arrivo messianico dei capitali dall’estero, che non sono affatto gratuiti e alla lunga, se iniettati in dosi massicce, provocano l’aumento dell’indebitamento estero, che è la prima causa di tracollo di un intero sistema paese.
MEGLIO NON SI PUO’ SPEGHIARE!!

LA POLITICA MONETARIA NON SI PUO’ SCINDERE DA QUELLA FISCALE, L’EUROPA COSI COM’E’ NON HA RAGIONE DI ESISTERE.


Mi pare che non serva un luminare di economia per capire che la struttura privatistica e il mostro giuridico imposto con la forza e con l’inganno in Europa non sia proprio uno straordinario modello di efficienza e sviluppo: basterebbe citare alcuni dati sul crollo della produzione industriale (-8,2% su base annua in Italia), sulla disoccupazione dilagante (10,8% in Italia, 24,6% in Spagna, 23,1% in Grecia, con una disoccupazione giovanile oltre il 50%), sulla caduta dei redditi nazionali(-2,5% la previsione per l’Italia nel 2012, -6,2% per la Grecia), sull’aumento dello stesso debito pubblico (in ascesa a €1972

DIFFERENZA TRA STATI SOVRANI E NON SOVRANI


Stati sovrani e stati non sovrani. In Europa questa “IDEA” di considerare la moneta un debito e di privatizzare il potere sovrano dello Stato di emissione della propria moneta ha raggiunto il limite più assoluto, perché lo stato (scritto in minuscolo, perché ormai derubato di tutte le sue precedenti