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venerdì 17 agosto 2012

CORRUZIONE ECCO L'ELENCO MONDIALE

L'Italia è un paese corrotto? A leggere la classifica stilata dall'organizzazione non governativa Transparency Internation, si direbbe proprio di sì. Analizzando una serie di dati che vanno da sondaggi a numeri raccolti da 13 diverse organizzazioni internazionali, il centro di ricerche analizza il livello di corruzione percepita, assegnando a ogni nazione il suo Indice di corruzione percepita. 


Si va da 10, che indica un paese onesto, fino a zero, sintomo di una corruzione diffusa. L'Italia, che nella classifica si posizione al 69esimo posto, porta a casa solo 3,9 punti (contro i 4,6 del 2008) e si trova messa peggio di paesi come il Ghana, la Slovacchia e il Montenegro. In cima alla classifica (dunque i paesi meno corrotti) ci sono Nuova ZelandaDanimarca e Finlandia. In fondo invece le nazioni dove dominano guerra o dittature, Corea del Nord, Myanmar, Somalia e Afghanistan. (Clicca qui per vedere la mappa interattiva realizzata dal Guardian) 

A venire presa in considerazione non è la corruzione reale, spesso non tracciabile e difficile da quantificare, quanto quella percepita. Vengono dunque analizzati sondaggi di opinione, il livello di accesso alle informazioni da parte della popolazione locale, i casi più eclatanti di appropriazione indebita e tangenti, l'efficacia delle leggi anti-corruzione. In base a tutte queste informazioni si estrae un punteggio per ogni paese. E non mancano le sorprese. 

Huguette Labelle, capo dell'ong che ha sede a Berlino, spiega infatti al Guardian, che non sono sempre i paesi più poveri dove domina la corruzione. Nella classifica infatti nazioni relativamente benestanti, come la Russia, si trovano molto in basso, mentre altre nazioni, decisamente più povere, come Botswana, Bhutan, Capo Verde e Ruanda risultano più onesti (classificandosi meglio dell'Italia). Di tutti i paesi presi in considerazione ben due terzi raccolgono meno di cinque punti, sintomi di una grave corruzione e soprattutto i paesi più colpiti dalla crisi, come la Grecia, vedono la propria posizione peggiorare. La ricerca non ha solo un valore statistico. Stilata ormai dal 1995 la classifica viene letta con grande attenzione sia dagli economisti che dai più grandi investitori.


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