Non sto parlando di vite umane, di civili morti, di feriti, di
popolazioni o militari danneggiati psicologicamente, di risorse
distrutte, di scuole e di vie di comunicazione e interrotte, di città
distrutte, di fabbriche chiuse, di campi inagibili i minati, di
ricadute economiche nelle zone di guerra e nelle nazioni da dove
partono i soldati. Sto parlando del prezzo in soldi e basta.
Perché secondo l’eccellente e impressionante blog Costs of War
(guardate il contatore!), a cui collaborano 20 fra economisti,
antropologi, personale umanitario, politologi, avvocati, 10 anni di
guerra in Afghanistan, Iraq e Pakistan sono costati agli Stati Uniti
fra i 3 e i 4 milioni di milioni di dollari (cioè
3.000.000.000.000 USD). Cifre da fare girare la testa (e da far cercare
su Google perché io proprio non sapevo quanto fosse). Nonché, lo metto
per seconda ma ovviamente è la priorità, 236.000 fra morti direttamente
e quelli connessi alla guerra (senza parlare dei malati, dei feriti e
delle conseguenze fisiche e psicologiche future).
I benefici in termini di democrazia o di stile di vita? L’Iraq è un
regime “misto”, cioè democratico con forti spinte autoritarie, e
secondo Transparency International in una scala della corruzione da 0 a
10 l’Iraq è 1,8, cioè una delle 8 più corrotte nazioni del mondo.
Sappiamo che quando una nazione è molto corrotta, cioè c’è molto
interesse privato negli affari pubblici, la democrazia è seriamente
compromessa. In Afghanistan i talebani sono molto forti e la violenza è
progressivamente aumentata negli ultimi anni. In entrambi i paesi la
situazione delle donne e delle minoranze, come anche in Pakistan, è
molto povera. Si può parlare di democrazia?
Insomma, a ben vedere, la guerra in Afghanistan, Iraq e Pakistan a chi e a che cosa è servita?
E ADESSO FINANZIAMO ( MA NON SI DICE) IL TERRORISMO ISLAMICO IN SIRIA MENTRE PER 10 ANNI LO ABBIAMO COMBATUTTO
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