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lunedì 20 agosto 2012

DEBITO PUBBLICO LA TRUFFA PRECURSORIA DELL’EURO


Il debito pubblico non è mai stato un vero debito ma una convenzione (VEDI Giappone). Ora, che il debito pubblico è creato dal nulla (BCE invia danaro informatico,non lo stampa neanche, alle banche che a sua volta comprano il debito di stato) non è un problema lo capisce anche un bambino, quindi non insisterei molto su questo punto, perché rischierei di offendere i lettori, ma tagliamo la testa al toro esempio: immaginiamo di vivere su un pianeta in cui lo Stato è l'unico produttore planetario di pane e ne produce in quantità illimitata o almeno in una quantità tale da soddisfare tutti i bisogni del nostro pianeta. Mi può  spiegare qualcuno come può lo Stato diventare all'improvviso
in debito di pane se le produce solo lui e nessun altro? Chi può essere mai questo misterioso creditore di pane, se quelle che lo possiede lo ha ottenute dallo Stato? L'unico modo in cui lo Stato può diventare un debitore netto di pane è per pura convenzione, perché ha deciso di chiamare dei pezzi di carta che distribuisce in giro per il mondo e convertibili in qualsiasi momento in pane, "debito di pane": se lo avessi chiamato "giacomino" o "franceschino", nessuno avrebbe potuto obiettare nulla e lo Stato non sarebbe mai stato ferocemente accusato di essere uno sconsiderato e spregiudicato debitore di pane. Si tratta dunque di una semplice questione di linguaggio, che dal punto di vista tecnico, economico, politico non ha alcuna rilevanza. Oppure come è accaduto nel nostro strano pianeta chiamato Terra alcuni ladri criminali (i banchieri) si sono appropriati in modo fraudolento dei forni di pane che un tempo erano dello Stato e concedono il pane in prestito a quest’ultimo, pretendendo di essere rimborsati per l’intero capitale più un dato saggio di interesse che cresce in base alla durata del prestito stesso. Siccome lo Stato non ha più la possibilità di produrre pane, dovrà chiedere sempre nuovi prestiti per ripagare quella parte di pane di interessi che materialmente non ha, iniziando un circolo vizioso che potrebbe non avere mai fine, o meglio finisce solamente quando i nuovi produttori di pane non hanno più la certezza di essere rimborsati e aumentano così tanto il tasso di interesse sui nuovi prestiti di pane da rendere praticamente impossibile per lo Stato assolvere a tutti i suoi impegni, costringendolo alla bancarotta. Considerando però che lo Stato ha giuridicamente il potere di riscattare in qualsiasi momento la proprietà dei forni di pane, è inutile ribadire che il furto dei banchieri non sarebbe mai avvenuto senza la complicità dei politici e il tacito e succube assenso dei cittadini

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