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lunedì 20 agosto 2012

ORIGINE DELLA FINANZA CREATIVA


 L’origine di tutto l’imbroglio. La data e il punto di svolta della politica economica e monetaria è il 15 agosto del 1971, quando il presidente americano Richard Nixon annuncia la fine degli accordi di Bretton Woods, che aveva come scopo garantire la stabilità degli
scambi commerciali internazionali introdotto nel 1944 un regime di cambio fisso, veniva stabilito univocamente un rapporto di cambio rigido con una banda di oscillazione del 1% fra le valute nazionali e il dollaro americano, e un’assegnata convertibilità di quest’ultimo con una data quantità di oro (35 dollari per un’oncia di oro). Nonostante si prevedessero lunghi periodi di instabilità valutaria dovuta alla libera fluttuazione del valore delle monete, la
situazione internazionale rimane tutto sommato sotto controllo perché il valore principale della moneta era scarsamente legato alla convertibilità con l’oro, ma si basava soprattutto sulla “fiducia”: la gente utilizza una particolare moneta non per il suo valore intrinseco o per il suo ipotetico valore di cambio con un bene reale (in questo caso l’oro), ma perché sa che può utilizzarla per acquistare prodotti da altra gente. I banchieri furono molto furbi ad approfittare di questa abitudine per nascondere il significato ultimo del profondo stravolgimento e per far credere alla gente comune che la moneta aveva ancora un valore reale sottostante, che ne determinava la scarsità e la rarità. Falso, la moneta non valeva più nulla, una pura convenzione, un segno contabile simbolico e nient’altro, insomma quando e dico quando la stampano vale meno della carta acquistata in origine perché dopo e sporca di inchiostro!

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