L’origine di tutto l’imbroglio. La data e il punto
di svolta della politica economica e monetaria è il 15 agosto del 1971, quando il presidente americano Richard Nixon annuncia la fine degli accordi di Bretton Woods, che aveva come scopo garantire la stabilità
degli
scambi commerciali internazionali introdotto nel 1944 un regime di cambio fisso, veniva stabilito univocamente un rapporto di cambio rigido con una banda di oscillazione del 1% fra le valute nazionali e il dollaro americano, e un’assegnata convertibilità di quest’ultimo con una data quantità di oro (35 dollari per un’oncia di oro). Nonostante si prevedessero lunghi periodi di instabilità valutaria dovuta alla libera fluttuazione del valore delle monete, la
situazione internazionale
rimane tutto sommato sotto controllo perché il valore principale della moneta
era scarsamente legato alla convertibilità con l’oro, ma si basava soprattutto
sulla “fiducia”: la gente utilizza una particolare moneta non
per il suo valore intrinseco o per il suo ipotetico valore di cambio con un
bene reale (in questo caso l’oro), ma perché sa che può utilizzarla per
acquistare prodotti da altra gente. I banchieri furono molto furbi ad
approfittare di questa abitudine per nascondere il significato ultimo del
profondo stravolgimento e per far credere alla gente comune che la moneta aveva
ancora un valore reale sottostante, che ne determinava la scarsità e la rarità.
Falso, la moneta non valeva più nulla, una pura convenzione, un segno contabile simbolico e
nient’altro, insomma quando e dico quando la stampano vale meno della carta
acquistata in origine perché dopo e sporca di inchiostro!scambi commerciali internazionali introdotto nel 1944 un regime di cambio fisso, veniva stabilito univocamente un rapporto di cambio rigido con una banda di oscillazione del 1% fra le valute nazionali e il dollaro americano, e un’assegnata convertibilità di quest’ultimo con una data quantità di oro (35 dollari per un’oncia di oro). Nonostante si prevedessero lunghi periodi di instabilità valutaria dovuta alla libera fluttuazione del valore delle monete, la
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