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lunedì 28 gennaio 2013

MPS:IL PD NON CENTRA NULLA!!... MA DAIIIII

Dire che il PD non c'entra nulla con MPS, è come dire che Berlusconi non c'entra nulla con Mediaset.

C'è qualcosa di peggio dello scandalo che ha travolto il Monte dei Paschi di Siena? Sì, la reazione del Partito Democratico allo scandalo che ha travolto il MPS!
La Banca senese, infatti, è controllata dalla Fondazione Monte Paschi che fino all'anno scorso deteneva più del 50% delle azioni (ora è scesa al 36% avendo dovuto vendere parte della propria quota in quanto completamente dissanguata dagli aumenti di capitale), chi comanda la Fondazione, quindi, governa la Banca.
E chi comanda la Fondazione MPS? La politica! Naturalmente.
Dei sedici membri che compongono la Deputazione Generale (un parlamentino chiamato ad eleggere il governo della Banca) quattordici sono di nomina politica, e precisamente: otto eletti dal comune di Siena, cinque dalla Provincia, uno dalla regione Toscana, uno dall'Università e uno dall'Arcidiocesi. Ed a Siena, da oltre cinquant'anni la politica è un solo partito, che ama cambiar nome, prima si chiamava PCI, poi PDS, quindi DS ed ora PD.
Quindi dire che il PD non c'entri nulla con MPS è un insulto al buonsenso, chiunque sa che al Monte Paschi non veniva assunto neppure un commesso se non aveva in tasca la tessera del PD.
Patetico il tentativo di scaricare le colpe solo su Mussari, che prima di diventare Presidente di Monte Paschi è stato Presidente della Fondazione, quindi ovviamente nominato dallo stesso PD, ma ora, per il partito di Bersani, è vietato pure pronunciarne il nome e diventa genericamente un “manager”.
Comportamento tipico degli ex Pci: finché le cose vanno bene è un Compagno, quando saltano fuori delle magagne diventa un “manager”, sotto questo punto di visto sono cose già viste e riviste, ricordate Consorte?
Giuseppe Mussari da Catanzaro, naturalmente, è diventato Presidente della Fondazione (a 38 anni!!!) non certo per meriti professionali, ma per le proprie amicizie personali che lo vedevano legato, oltre che con l'allora sindaco di Siena, anche ad esponenti di spicco del PD, fra i quali Franco Bassanini, Rosy Bindi e Luigi Berlinguer, ma non bisogna dimenticare un altro sponsor eccellente: Giuliano Amato che, per quanto riguarda la distruzione di patrimoni, non è secondo a nessuno.
Quindi alla base del disastro MPS hanno più responsabilità queste persone rispetto allo stesso Mussari che, come ha ben sintetizzato Grillo “non sa neppure fare un bonifico”.
Guardate bene che non si tratta di una battuta del comico genovese visto che lo stesso Mussari, lasciando l'Istituto senese, dichiarò “Questo non è il mio lavoro, e non voglio confonderlo con la professione: tornerò a fare l'avvocato, che poi è quello che so fare”.
Ma non gli fu permesso! Perché se uno dichiara di non saper fare il banchiere, allora è proprio la persona adatta per fare … IL PRESIDENTE DELL'ABI!!!
Ma certo!
Così, con la benedizione di Corrado Passera, attuale Ministro ed ex AD di Intesa e di Alessandro Profumo che oggi ha preso il suo posto alla presidenza di MPS, ed al tempo era AD di Unicredit, Giuseppe Mussari fu eletto PER ACCLAMAZIONE!!! (neppure questa è una battuta, andate a leggere le cronache dell'epoca), Presidente dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana).
Povera Italia!
Ma non basta, torniamo a Bersani che oltre a disconoscere Mussari punta il dito accusatore contro i famigerati derivati, precisando che il suo partito da anni si è schierato contro queste operazioni finanziarie.
Dicendo questo, però, il leader PD non fa altro che coprirsi di ridicolo.
Caro Bersani i prodotti derivati stipulati dal Monte dei Paschi con la Banca giapponese Nomura erano la coperta che serviva per occultare un buco miliardario! Il problema è la coperta o il buco?
Banca MPS era già ricorsa ai Tremonti Bonds ed ora dovrà ricorrere ai Monti Bonds perché non è in grado di restituire i primi. E come farà a pagare il 9% di interesse su quasi 4 miliardi di euro, se nella migliore delle ipotesi non tornerà all'utile prima del 2015?
Gli italiani lo sanno bene (visto che hanno già tirato fuori quella somma sotto forma di nuove imposte), ma questo non si deve dire.
Uno potrebbe pensare: ce n'è abbastanza.
No! C'è di peggio!!!
Ebbene sì, Bersani dopo aver tuonato che il PD non c'entra con MPS e che il “management” è indipendente dalla politica tuona: “A Profumo e Viola vanno assegnati poteri commissariali”. Ma allora decide lui chi deve comandare a MPS?
E aggiunge ancora: “La prossima legislatura dovrà essere caratterizzata dalle parole moralità e lavoro. Ho detto prima la parola moralità perché se non parti da lì non arrivi alla seconda.” Ed allora la scelta di Alessandro Profumo come Presidente di Mps sembra proprio azzeccatissima visto che il banchiere siculo/genovese aveva portato Unicredit ad un passo dalla bancarotta ed è stato cacciato via (con una piccola liquidazione di 40 milioni visto il bel lavoro svolto), appena in tempo prima che la banca crollasse come un castello di carte.
Ma non basta, sempre Bersani prosegue dicendo: “Dobbiamo fare emergere la ricchezza e far pagare le tasse. Questo significa per prima cosa mai più condoni. Poi faremo gradualmente girare meno contante e consentiremo al fisco la tracciabilità di tutti i movimenti finanziari e bancari significativi. Infine cominciamo a chiamare evasione un pezzo di ciò che oggi chiamiamo elusione”.
Lotta all'evasione … all'elusione … Ed allora quale personaggio meglio di Profumo può incarnare questi principi, uno che è indagato con l'accusa di evasione fiscale per la modica cifra di 700 milioni di euro!!!





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